Parlamento

Il disegno di legge sulle riforme costituzionali ha ottenuto il via libera definitivo della Camera. L’iter della riforma è stato tutt’altro che spedito, ci sono voluti ben 2 anni per portarla a termine. Diamo qualche dato: il ddl Boschi è stato approvato con 361 voti a favore e 7 contrari e 2 astenuti alla Camera.

Tuttavia la sesta ed ultima votazione del provvedimento poiché non ha ottenuto la maggioranza assoluta , ovvero dei due terzi di ciascuna Camera secondo il procedimento previsto dall’art 138 della costituzione, ad ottobre potrà essere sottoposto a referendum popolare.

Per effetto del voto espresso oggi, la nostra Costituzione subisce una modifica importante rispetto al disegno che ne era stato tracciato dai padri costituenti. Andiamo a vedere in concreto cosa cambia. Tempi Riforme

Intanto per la fiducia al Governo non  sarà più necessario il voto di entrambe le Camere in  quanto sarà sufficiente solamente quella espressa dalla Camera. Inoltre il Senato vedrà ridotto l’ambito della sua poterstà legislativa alle riforme e alle leggi costituzionali, mentre potrà chiedere alla Camera di modificare le leggi ordinarie, tuttavia questa richiesta potrà essere ignorata. Si tratta in sostanza del superamento del bicameralismo perfetto in quanto Camera e Senato vengono  differenziate nei compiti e nelle attribuzioni. Inoltre si riduce il numero dei senatori che non saranno più di 100 (74 verranno espressi dai Consigli regionali indicati dai cittadini in occasione delle relative elezioni, 21 sindaci e cinque nominati con un mandato di sette anni dal Capo dello Stato). Ed ancora per quanto riguarda il federalismo, rientreranno nuovamente tra le competenze statuali materie quali l’energia, le infrastrutture strategiche e la protezione civile.

Inoltre si prevedono dei limiti per quanto riguarada lo strumento del decreto-legge da parte del Governo, in quanto per molti anni si è assistito a un uso improprio della decretazione d’urgenza, utilizzata quale scorciatoia rispetto all’approvazione delle leggi per via ordinaria. Inoltre dovranno indicare tempi certi per l’approvazione dei disegni di legge presentati dal governo. Il ddl prevede infine anche l’abrogazione delle Province e del Cnel.