Come si cerca e (nei casi più fortunati) si trova lavoro in Italia? Ci si aspetterebbe che chi è in cerca di un impiego, oltre ad inviare curricula a destra e a manca alle aziende o a prepararsi per i concorsi pubblici nel caso si sia in possesso di un titolo di studio elevato, si rivolga ai centri per l’impiego e alle agenzie interinali, ma in realtà almeno nel nostro paese non è così.

Stando infatti a una indagine condotta da Eurostat, che ha preso in esame il terzo trimestre del 2015, ben l’84,3% degli italiani alla ricerca di lavoro non fa affidamento su una ricerca formale, bensì si rivolge prevalentemente in famiglia o a gruppi sociali contigui o di prossimità, quali amici o conoscenti.

Emerge anche come i centri per l’impiego non vengano considerati dagli italiani un metodo valido per cercare lavoro: se ne serve appena il 25,9%. Si tratta in ogni caso di dati in assoluta controtendenza rispetto all’Europa. In Germania ad esempio ben il 75,8% dei tedeschi si rivolge ai centri per l’impiego, la Turchia è invece il fanalino di coda in Europa con il 20,4%. Insomma dai dati emerge chiaramente come la meritocrazia venga soltanto sbandierata in questo paese, ma nei fatti continua a restare lettera morta.