L’imballaggio riutilizzabile la nuova frontiera della logistica sostenibile

Hai mai pensato che un imballaggio riutilizzabile potrebbe essere il futuro della logistica?

Si parla, infatti, sempre più di sprechi e di ecologia negli ultimi anni, e le aziende devono tendere ad adattarsi non solo alle richieste della clientela, ma proprio alle necessità dell’ambiente.

L’imballaggio riutilizzabile e la reverse logistics

La reverse logistics è quella che fa riferimento alle restituzioni che i clienti possono fare in merito alle merci che avranno acquistato.

Questa viene spesso gestita in modo abbastanza approssimativo, e viene lasciato al cliente un importante aspetto, quello legato al tipo di imballo da utilizzare per la restituzione stessa.

Se, infatti, spesso si chiede al cliente di restituire la merce nell’imballaggio originale, questo può essere praticamente inutilizzabile, ad esempio per il fatto di essere stato distrutto durante il trasporto, o di essere stato riempito di etichette.

Pensare, invece, alla creazione di un imballo riutilizzabile non solo ti consentirebbe di gestire tutta la politica di resi in modo più ordinato, ma ti darebbe la possibilità di creare un nuovo legame con il tuo cliente.

Allo stesso modo, in tanti casi il negoziante spedisce al cliente la merce in buste e imballi che sono davvero difficili da riutilizzare, e che andranno subito buttati.

Aderire, invece, ad una politica che consenta di realizzare imballaggi riutilizzabili ti consentirà di inquinare meno, e di qualificarti come impresa di ecommerce maggiormente sostenibile.

Imballaggio riutilizzabile ed efficienza logistica

Oltre a pensare alla reverse logistics, dovresti anche fare riferimento all’efficienza logistica che potresti raggiungere utilizzando un imballaggio riutilizzabile.

Infatti, prendere in considerazione imballaggi che siano ecosostenibili non solo sarebbe saggio dal punto di vista della tutela dell’ambiente, ma ti renderebbe molto più efficiente.

Dovrai fare meno viaggi negli impianti di smaltimento, obbligherai il cliente a meno impegni da questo punto di vista, e così via.

Per questo chi gestisca un ecommerce dovrebbe pensare non solo alla creazione, per sé, di imballaggi riutilizzabili, ma anche all’adesione ad una vera e propria catena di acquisto e di vendita che si basi sui medesimi principi.

Avere, quindi, fornitori che abbiano una certa sostenibilità sarà per te un vantaggio in termini economici ed organizzativi.

Dove investire per l’imballaggio riutilizzabile?

Esistono, ovviamente, delle criticità anche nella scelta di un imballaggio riutilizzabile.

Pensa, ad esempio, a delle cassette della frutta: queste possono essere teoricamente riutilizzate dal consumatore, ma nel caso in cui questo non sappia davvero che cosa farsene, dovrebbe, alla fine, pensare al loro smaltimento.

Quindi, per alcuni tipi di merci l’imballaggio riutilizzabile dovrebbe essere pensato solo fino ad un certo livello.

Può essere ottimo nella vendita all’ingrosso, mentre lo sarà un po’ meno per quanto riguarda la vendita al minuto e al singolo consumatore.

Diversamente, nel caso in cui tu ti occupi di vendere delle merci per le quali sia possibile una restituzione gratuita da parte del cliente, potrai offrire un imballaggio riutilizzabile, grazie al quale la persona potrà ricostituire un pacchetto accettabile che potrà viaggiare di nuovo verso di te.

In conclusione, l’imballaggio riutilizzabile e le sue criticità

L’imballaggio riutilizzabile, quindi, può essere molto utile in tante situazioni, e molte aziende dovranno tendere sempre di più verso questa direzione per ridurre i rifiuti e i costi che derivano dalla loro gestione.

Tuttavia, si dovrà pensare in quali settori investire, in quale modo applicare la logica del riutilizzo, e come poter rendere tutti questi concetti non solo utili ad un livello teorico, ma anche nella vera e propria pratica.

Ecco che, quindi, dovrai rimanere sempre informato in merito alle nuove tendenze legate all’imballaggio, ma senza la necessità di pensare solo nella direzione del riutilizzo “estremo”.

Guida fornita da Gruppo Logistico Out-Log
http://www.outloglogistica.it