Templari

TemplariUna ricerca condotta presso l’ospedale Gemelli di Roma ha analizzato le abitudini alimentari dei cavalieri templari, uno dei più noti e antichi ordini religiosi cavallereschi cristiani. I cavalieri di quest’ordine arrivavano a vivere fino a 70 anni, traguardo assolutamente impensabile per quell’epoca. La media si aggirava infatti intorno ai 40 anni.

In particolare nel testo “La dieta di Cavalieri Templari: il loro segreto di longevità?” viene analizzata minuziosamente l’alimentazione dei Templari. Anzitutto i monaci-soldato curavano l’igiene a tavola: prima di consumare qualsiasi pasto si lavavano le mani, ed inoltre ciotole e posate si presentavano sempre linde e pinte.  Entrando nello specifico per quanto riguarda la dieta il loro menù comprendeva pochi piatti  a base di carne che veniva consumata solo 2 volte alla settimana, mentre si dava molto più valore ai legumi.

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La dieta soprattutto era adeguata alla stagione e oltre ai legumi prevedeva il pesce e la frutta secca. Come bevande utilizzavano dell’acqua addizionata con delle spremute di arance, mentre bevevano il vino ( a cui aggiungevano polpa di Aloe, una pianta dotata di azioni antisettiche e funghicide molto utile nei Paesi con climi desertici caldi) soltanto in rare occasioni.

Si trattava di una alimentazione in totale contro tendenza rispetto a quella praticata abitualmente dei ceti più ricchi: nelle case dei signorotti nel Medioevo abbondava il consumo delle carni e dei grassi che quindi faceva lievitare il consumo dei trigliceridi che predisponeva alla gotta. Insomma quegli antichi savi pur non avendo cognizioni di medicina intuirono bene quanto la flora intestinale sia fondamentale per vivere a lungo.

L’ultimo gran maestro è vissuto 67 anni  e gli ultimi 7 li aveva passati in carcere. Queste in particolare sono le ultime sue parole prima di salire sul rogo:

Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.

E poi rivolgendosi al papa Clemente V e al re Filippo il Bello aggiunse:

Vi affido entrambi al tribunale di Dio, tu Clemente nei prossimi 40 giorni e tu Filippo prima della fine dell’anno.