I ricercatori dell’Università di Zurigo potrebbero aver scoperto un anticorpo in grado di eliminare le placche beta-amiloidi che sono alla base dell’Alzheimer e della progressione di questa malattia neuro-degenerativa.
Alzheimer: nuova terapia
Si chiama Aducanumab questo anticorpo monoclonale di origine umana che è stato isolato nel sangue di alcune centenari senza alcun segno di declino patologico. Tale anticorpo ha attaccato in maniera selettiva le placche beta-amiloidi presenti nel cervello.
Alzheimer: i risultati della sperimentazione
La sperimentazione è stata condotta su 156 pazienti con la malattia allo stadio iniziale. Dopo un anno di trattamento i pazienti hanno ottenuto la rimozione quasi completa delle placche beta-amiloidi nel cervello. Insomma mentre i pazienti del gruppo di controllo trattati con placebo hanno mostrato un importante declino cognitivo, quelli a cui è stato somministrato l’anticorpo, hanno mantenuto in maniera più stabile le loro capacità intellettive.
Così in particolare si è espresso Eric Reiman del Banner Alzheimer’s Institute di Phoenix (Usa): “La conferma che un trattamento anti beta-amiloide rallenta il declino cognitivo potrebbe essere una rivoluzione per come noi conosciamo, trattiamo e preveniamo la malattia di Alzheimer”.
Stanti questi risultati positivi a breve dovrebbe essere avviato uno studio più ampio che coinvolgerà 2700 pazienti affetti dal morbo di Alzheimer in uno stadio iniziale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
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Cos’è l’Alzheimer (Cenni)
E’ una patologia neurodegenerativa che è stata descritta per la prima volta nel 1906, dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer. Tale malattia comporta il progressivo danneggiamento dell’ippocampo, un’area del cervello associata all’apprendimento. La perdita di memoria rappresenta il primo sintomo relativo al morbo.