Pena di morte

Gli avevano portato pizza, fish e chips e un hamburger al bacon. Avrebbe dovuto essere questo l’ultimo pasto di Richard Glossip condannato alla pena capitale in quanto accusato di essere mandante di un omicidio di un proprietario di un motel, ucciso nel 1997 da un impiegato della struttura alberghiera, ma il governatore dell’ Oklahoma ha deciso di rinviare l’esecuzione all’ultimo minuto.

Ufficialmente la sospensione è stata motivata dalla necessità di valutare se una sostanza utilizzata per l’iniezione letale risponda a quanto previsto dalla legge. In effetti il caso di Glossip che ha sempre protestato la sua innocenza ha mobilitato molti attivisti delle associazioni che si battono negli States per l’abolizione della pena di morte.

L’altro rinvio è stato pronunciato da un giudice della Virginia e riguarda invece Alfredo Prieto, un serial killer accusato di più omicidi sulla cui colpevolezza però non esistono molti dubbi. Anche in questo caso il rinvio verte sull’utilizzo di un farmaco, il pentobarbital, il cui uso nelle esecuzioni ha suscitato delle polemiche.

Lo stesso Papa Francesco nel suo recente viaggio in terra d’America ha ripetutamente lanciato appelli contro la pena di morte. Per il pontefice la pena capitale andrebbe in pratica abolita e commutata in una pena detentiva.