Diabete

DiabeteUn importante novità arriva sul fronte della ricerca per quanto riguarda il diabete, in particolare per la somministrazione dell’insulina.

Un gruppo di ricercatori della Niagara University nei giorni scorsi ha presentato al congresso dell’American Chemical Society a Philadelphia (Stati Uniti), una capsula che potrebbe agevolare notevolmente l’assunzione dell’insulina per i pazienti diabetici.

Ad oggi il prinncipale ostacolo alla realizzazione di una pillola dell’insulina da assumere oralmente, sta nel fatto che a contatto con le pareti dello stomaco la pillola viene consumata a causa dei succhi gastrici prima che l’insulina possa avere effetto.

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La ricerca

I ricercatori hanno utilizzato i colestosomi che sono delle particolari particelle lipidiche garzie a cui sono riusciti ad incapsulare l’insulina. Questi lipidi sono immuni dagli attacchi degli acidi dello stomaco e quindi possono veicolare l’insulina fino a che sia completamente assorbita dall’organismo.

I colestosomi vengono assorbiti nell’intestino e poi le vescicole passano nel torrente sanguigno rilasciando l’insulina. Al momento la sperimentazione è avvenuta sui topi per verificarne l’efficacia. Il prossimo step è di estendere la sperimentazione su un numero più ampio di animali e quindi se i risultati saranno favorevoli, si passerà ai test sull’uomo.

Cos’è il diabete di tipo 1

Il diabete di tipo I è una malattia autoimmune in cui le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina (cellule beta) vengono aggredite dal sistema immunitario. I sintomi comprendono: poliuria (emissione di elevate quantità di urina), polidipsia (necessità continua di bere), stanchezza, nausea, offuscamento della vista.

La diagnosi avviene sulla base di semplici esami del sangue: (glicemia a digiuno o durante una curva da carico). Altri test, come la misurazione degli autoanticorpi e del peptide C, consentono di distinguere tra diabete di tipo 1 e di tipo 2.