Gli arbitri sui rettangoli verdi sono i più bersagliati di critiche e di insulti, sia da parte dei calciatori che dei tifosi. Tuttavia chi pensa che l’arbitro sia una macchina cinica e senza cuore, che ha il solo compito di far rispettare fiscalmente le regole, si sbaglia. Se n’è avuta una dimostrazione il 4 ottobre durante una partita del campionato Giovanissimi.

La squadra di casa, il Ponte Ronca, contro i pari età del 2001 del Persiceto 85 era sotto con il punteggio fantascientifico di 31-0. Altro che punteggio calcistico, e nemmeno calcistico, il risultato ha raggiunto livelli rugbistici. Per questo motivo, a pochi minuti dalla fine, il giovane arbitro ha avuto pietà dei padroni di casa ponendo fine al massacro con qualche minuto in anticipo.

La partita sarebbe dovuta durare 60 minuti, ma il fischietto ventenne di comune accordo con tutte e due le squadre ha ritenuto opportuno chiudere prima quello che era diventato un tiro al bersaglio.

Corretto fino allo zelo, il giovane arbitro ha anche refertato l’accaduto, cosa che però non è piaciuta ad Antonio Aureliano, responsabile provinciale Aia. L’arbitro è stato sospeso, ma come spiega Aureliano: “Comprendiamo la sua decisione, ma il regolamento va seguito, la sospensione non è una punizione ma vuole essere uno stimolo a lavorare meglio, una pausa di riflessione gli servirà per crescere”.