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referendum-costituzionale-noPer il referendum costituzionale si voterà il 4 dicembre prossimo dalle 7 alle 23. Gli italiani saranno chiamati a votare al referedum per esprimere il proprio consenso o dissenso in merito alla riforma della costituzione approvata dal governo. Nota anche come Legge Boschi in quanto la ministra per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi l’ha firmata assieme al presidente del consiglio Matteo Renzi.

Tale legge fin dalla approvazione definitiva del ddl Renzi-Boschi del 12 aprile scorso, quando la Camera ha dato il suo via libera al testo con 361 voti a favore, 7 contrari e 2 astenuti, ha suscitato un accesso dibattito tra costituzionalisti e non solo.

Trattandosi di una legge che va a modificare l’impianto costituzionale, sulla stessa deve pronunciarsi anche il corpo elettorale, come previsto  dall’articolo 138 della carta costituzionale che regola tale procedura. Ricordiamo anche che in caso di referendum costituzionale, a differenza di quello abrogativo, non si prevede alcun quorum, per cui il risultato sarà valido indipendentemente dal numero delle persone che voteranno.

Le ragioni del no

Supera il bicameralismo?

L’eliminazione del bicameralismo non produrrebbe gli effetti positivi che auspicano i fautori del sì in quanto sarebbe una riforma pasticciata che non servirrbbe a velocizzare l’iter di approvazione delle leggi.

Produce semplificazione?

NO, moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione.

Diminuisce i costi della politica?

NO, i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema sono i costi perché non dimezzare i deputati della Camera?

È una riforma innovativa?

NO, conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie, private di mezzi finanziari.

Amplia la partecipazione diretta da parte dei cittadini?

NO, triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare.

E’ una riforma legitima?

NO, perché è stata prodotta da un parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale.

È il frutto della volontà autonoma del parlamento?
NO, perché è stata scritta sotto dettatura del governo.

Garantisce la sovranità popolare?

NO, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri.

Garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali?

NO, perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio.

Inoltre crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato. Non amplia la partecipaazione da parte dei cittadini ma anzi aumenta da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare.

Non garantisce la sovranità popolare perchéinsieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri.

Non garantisce l’equilibrio tra i poteri costiuziolai oeché , perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio.

I costi della politica in realtà non vengono dimezzati; con la riforma si arriva a un non risparmio di non più del 20%.

Inoltre la riformaa è stata votata da un parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale.

Potete leggere tutte le ragioni del no qui