SLA

SLALa SLA, o sclerosi laterale amiotrofica è una patologia di cui si parla poco ma che stando agli ultimi dati disponibili, nei prossimi anni colpirà sempre più persone.

A metterlo in evidenza una ricerca condotta dal dottor Adriano Chiò, del Centro Sla delle Molinette di Torino, e dal collega Bryan Taylor, del National Institutes of Health di Bethesda.

I dati dello studio

Secondo tale studio nel 2040 i malati di SLA aumenteranno del 32%. Ad esserne colpite saranno in particolare le donne con un +40%. Nello specifico secondo i ricercatori l’aumento si attesterà intorno al 20%, passando da 28mila a 35mila casi, con un incremento che interesserà le donne passando da 13 mila a 16 mila casi. Riguardo all’andamento di questa patologia negli altri paesi, si stima negli Stati Uniti un aumento del 35% (da 21mila a 30mila casi). In Asia invece si prevede uno scenario ancora più preoccupante: in Cina si potrà registrare un incremento dei casi del 50% (da 20mila a 32mila casi) mentre in Africa si assisterà a un aumento limite del 100%.

Cos’è la sclerosi laterale amiotrofica

Si tratta di una malattia rara le cui cause risultano a tutt’oggi sconosciute. Al momento non esiste una cura definitiva. Detta anche malattia di Lou Gehrig (dal nome del giocatore di baseball che ne fu colpito nel 1939) è  una patologia neurodegenerativa a carattere progressivo che comporta una degenerazione dei motoneuroni. La SLA va a colpire proprio i neuroni che controllano i muscoli, i motoneuroni. Questi ultimi muoiono e quindi non possono più trasmettere i segnali e gli impulsi elettrici ai muscoli. L’esito è una paralisi totale. La SLA si manifesta soprattutto nelle persone tra i 40 e i 60 anni d’età e gli uomini sono più colpiti delle donne.

I pazienti nella maggior parte dei casi restano sempre coscienti perché la patologia non va ad intaccare le funzini cognitive e sensoriali. La malattia è caratterizzata da difficoltà nella deglutizione, nel parlare e infine anche della respirazione.