Giove

GioveJuno, la sonda della Nasa, se tutto andrà come previsto, il prossimo 4 luglio entrerà in orbita attorno a Giove, a 780 milioni di chilometri dal Sole. La sonda che fa parte del programma New Frontiers della NASA, è stata lanciata nel 2011, ha già percorso 500 milioni di chilometri e sarà il veicolo spaziale che si avvicinerà a Giove più di chiunque altro.

La sonda in questione rientra nel progetto di missioni della Nasa per le quali è previsto un budget ben preciso: in pratica non bisogna sforare il tetto dei 700 milini di dollari, in tal senso la sonda Juno viene alimentata mediante appositi pannelli fotovoltaici che convertono l’energia in raggi solari.

A bordo di questa sonda vi è anche una placca dedicata al grande scienziato italiano Galileo Galilei, con la riproduzione del manoscritto in cui lo scienziato descrisse le 4 lune di Giove.

La missione di Juno

La missione della sonda è di riprendere Giove alla minore distanza possibile grazie alla presenza di 11 strumenti di osservazione per poi andare a impattare con l’atmosfera del pianeta e quindi auto-distruggersi.

I pericoli e le incognite di quesa missione

La missione non sarà affatto semplice in quanto sotto le nubi di Giove vi è uno strato di idrogeno ad altissima pressione che agisce proprio come un conduttore elettrico. Inoltre considerando anche la rotazione molto veloce del pianeta, un giorno dura appena 10 ore, vi è la possibilità che si generi un potente campo magnetico.

Il veicolo spaziale è progettato per essere esposto il meno possibile alle radiazioni per portare a termine l’obiettivo della missione, che è di raccogliere quante più informazioni possibili su Giove, in particolare sulla composizione atmosferica, l’andamento e la velocità dei venti, e la quantità di acqua presente nella sua atmosfera.